E' fatto ormai consueto,
percorrendo le vie di un centro cittadino, vedere le vetrine dei negozi,
alberghi, ristoranti ecc. addobbate di vetrofanie dai colori vivaci
fra le quali spiccano numerose quelle delle carte di credito, ad indicare
che tale mezzo di pagamento va finalmente prendendo piede anche in Italia.
Mezzo di pagamento abbiamo detto, ma a giudicare dai dati pubblicati
nel n' 1585 del settimanale EPOCA del 21 febbraio 1981, sono ancora
molto poche le persone che lo conoscono e lo usano.
Vediamo perciò di saperne di più per apprezzare meglio
i vantaggi che esso può offrire. La carta di credito è
un documento rilasciato da grandi Banche e consente al suo possessore
di eseguire pagamenti senza fare ricorso alla moneta legale.
Il sistema di pagamento in argomento nacque dapprima come un contratto
bilaterale tra impresa e cliente, per consentire a quest'ultimo di concentrare
in un'unica data l'adempimento delle proprie obbligazioni, facilitando
in tal modo gli scambi e riducendo al massimo i rischi connessi al trasferimento
di denaro.
Questo tipo di contratto ebbe largo sviluppo negli anni venti, ma pare
che fosse usato già da molto tempo prima, come testimonia la
"carta" rintracciata negli Stati Uniti d'America che risulta
emessa nel 1894 dalla società "Hotel Credit Letter Company".
Successivamente, nel 1950, il contratto si trasformò, ad opera
del "Diners Club of America", da bilaterale a trilaterale
coinvolgendo, oltre alla società emittente e ai titolari della
carta, anche alcuni esercizi convenzionati che furono, come indica il
nome della società, 40 ristoranti.
All'iniziativa del "Diners Club of America" seguirono alcuni
anni dopo quelle della "American Express", della "Bank
of America", e della "Chase Manhattan", alle quali si
aggiunsero tutte le altre ora in circolazione.
Il nuovo sistema di pagamento prevede la concessione di un credito a
favore del richiedente la "carta". Il documento viene perciò
rilasciato a persone degne di fiducia e note per solvibilità
e correttezza, le quali possono utilizzarlo per l'acquisto di beni ed
il pagamento di servizi solo presso gli esercenti convenzionati con
la Banca emittente.
Visto seppur fugacemente che cosa è la carta di credito e quali
sono state le sue origini, riteniamo opportuno a questo punto vedere
anche come essa può essere praticamente usata dal suo possessore.
Ogni qualvolta il titolare della carta di credito si trova ad effettuare
acquisti o a chiedere servizi presso un esercizio che espone il marchio
della Banca emittente egli, anziché versare del denaro, può,
esibendo il documento in parola, pagarne il corrispettivo mediante la
firma di una semplice ricevuta.
Mentre, poi, l'esercente può venire in possesso del denaro all'atto
della consegna del documento di vendita alla Banca, il titolare della
carta di credito paga l'importo dovuto alla ricezione dell'estratto
conto, che l'Istituto emittente invia mensilmente e nel quale sono elencate
tutte le spese effettuate nel periodo: esse, come è ovvio, non
devono superare il limite del credito concesso.
Il titolare della carta di credito può inoltre scegliere tra
il pagamento in unica soluzione ed il versamento rateale, con la sola
differenza che, nel caso che il debito venga saldato entro 25 giorni
dalla data dell'estratto conto o altro termine fissato, la Banca non
reclama alcuna commissione; nel caso invece di pagamento dilazionato
viene addebitata una commissione mensile.
La carta di credito offre inoltre la possibilità di effettuare
prelevamenti di contante presso tutti gli sportelli bancari convenzionati,
con evidenti vantaggi per chi, in viaggio, dovesse avere necessità
di denaro.
Il guadagno per la Banca che emette la carta di credito è rappresentato
dalla commissione che trattiene sull'importo dovuto all'esercente.
Ci si chiederà allora: qual'è il motivo che spinge l'esercente
a sottoscrivere la convenzione?
Se si considera il numero di vetrofanie esposte nei vari negozi, i motivi
devono esserci. Primo fra tutti è il fatto che gli acquirenti,
specie quelli di passaggio, sono più disposti a spendere se non
hanno la preoccupazione di restare a corto di denaro; perciò
il fatto che un esercente sia convenzionato con più carte di
credito contribuisce sicuramente all'aumento delle vendite.
A ciò si aggiunga che il pagamento effettuato con la carta di
credito non espone l'esercente a rischi di mancato incasso: cosa invece
che si verifica molto spesso con gli assegni bancari i quali, fra l'altro,
comportano anche una perdita di valuta a carico dell'ultimo girante.
L'unica accortezza che l'esercente deve avere nel ricevere il pagamento
a mezzo carta di credito è quella di verificare che la stessa
non sia scaduta e che non figuri nell'elenco, periodicamente diffuso,
di quelle revocate o smarrite o sottratte.
Sono ormai numerosi gli alberghi, i ristoranti, i negozi di ogni tipo,
supermercati, grandi magazzini, agenzie di viaggio, linee aeree e perfino
distributori di benzina ed organizzazioni per le vendite per corrispondenza
convenzionati con gli Istituti emittenti.
Dallo specchietto che segue, ricavato dal numero del settimanale EPOCA
prima menzionato, risulta abbastanza evidente che la carta di credito
più diffusa in Italia è la Bank Americard, caratteristica
per i colori blu-bianco ed ocra, che conta 600.000 utenti e 56.000 esercizi
convenzionati.
La Bank Americard è anche una carta tra le più economiche,
emessa dalla Banca d'America e d'Italia e distribuita da 173 Istituti
di Credito convenzionati, con una rete di 3564 sportelli sparsi su tutto
il territorio nazionale. Fra tali 173 Istituti di Credito vi è
oggi anche la Banca Agricola Popolare di Matino e Lecce, alla quale
potranno rivolgersi tutti coloro che avranno interesse a ricevere maggiori
informazioni o a chiedere l'emissione della carta.

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