Finalmente
il mondo potrebbe
liberarsi del
fantasma della ruggine, che è
stata responsabile di così tante
carestie nella
storia delluomo.
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Durante il XX secolo, gli incroci vegetali convenzionali hanno
prodotto (e continuano a produrre) un gran numero di varietà
e di ibridi di piante che hanno avuto un ruolo enorme nellaumento
quantitativo e nella costanza dei raccolti delle principali derrate
alimentari, facendo così da un lato la fortuna dei coltivatori,
e dallaltro lasciando grandi estensioni di terreno incolto
e quindi allo stato naturale (per la fauna selvatica, per le foreste,
per lescursionismo
).
Ci sono stati anche grandi progressi sul fronte dellaumento
della resistenza delle piante a malattie, allattacco dei parassiti
e agli stress ambientali (elevata tossicità dei suoli), ma
dobbiamo ancora aumentare gli sforzi per utilizzare al meglio il
potenziale genetico se vogliamo soddisfare la richiesta mondiale
di alimenti, senza che si abbiano conseguenze negative sullambiente.
Varietà transgeniche e ibridi di cotone, di mais, di patate,
contenenti geni di Bacillus turingensis, che combatte efficacemente
lattacco dei parassiti, stanno ora crescendo su grandi aree
di Stati Uniti, Argentina, Canada e Cina. Lutilizzo di queste
varietà contribuisce fortemente alla riduzione delluso
dei pesticidi.
Notevoli progressi sono stati fatti anche nello sviluppo di piante
ingegnerizzate o di ibridi di cotone, mais, colza, soia, barbabietola,
grano, resistenti ai vari erbicidi. Luso di queste varietà
può condurre a una riduzione nelluso degli erbicidi
mediante interventi e dosaggi più mirati. Ciò significa
non soltanto una riduzione dei costi di produzione, ma anche benefici
ambientali.

Negli ultimi ventanni, usando incroci classici, si sono avuti
dei progressi nello sviluppo di cereali, con unaumentata tolleranza
per la crescita in suoli alcalini, inquinati da alluminio o con
residui ferrosi. Queste varietà aiutano ad affrontare il
problema del degrado dei suoli, conseguenza delle pratiche di irrigazione.
Le stesse varietà hanno reso coltivabili decine di milioni
di ettari di suoli acidi che non erano mai stati coltivati, come
i Cerrados in Brasile (e ne beneficeranno anche suoli simili nellAfrica
Sub-sahariana), consentendo così di aumentare il totale dei
terreni coltivabili e quindi la produzione globale di alimenti.
Aumentare la tolleranza per la crescita delle piante in climi sfavorevoli
(desertici, torridi o gelidi), sarà di beneficio anche per
le aree irrigate in vari modi. Prima di tutto, saremo capaci di
ottenere more crop per drop (più colture per goccia) selezionando
piante con una ridotta richiesta idrica e adottando sistemi di gestione
che minimizzino gli sprechi di acqua. Malattie virali hanno causato
per secoli pesantissime perdite nelle produzioni agricole e zootecniche.
Nello scorso decennio sono state sviluppate e coltivate commercialmente
piante di pomodoro, di pepe, di cetriolo, di patata, di melone e
di papaia, che avevano una resistenza al capside (involucro) di
uno o più virus. Questi successi, che hanno usato le biotecnologie
del trasferimento genico, hanno ridotto luso di pesticidi
e le perdite di raccolti, aumentando al tempo stesso la qualità
dei prodotti. Varietà resistenti a virus di barbabietola,
di riso, di grano e di frumento sono ora in varie fasi di analisi.
Ci sono anche segni incoraggianti che riusciremo pure ad aumentare
lefficienza nelluso di fertilizzanti. Ad esempio, modificando
geneticamente il grano e altre piante, al fine di avere un più
elevato contenuto di glutammato deidrogenasi (Gdh), dei dati preliminari
mostrano come i raccolti possano essere aumentati del 20-30 per
cento, usando la stessa quantità di fertilizzanti.
Vorrei condividere un sogno che spero gli scienziati realizzino
in un vicino futuro. Tra tutti i cereali, il riso è unico
nella sua capacità di non essere soggetto alla ruggine
(Puccinia spp.). Tutti gli altri cereali grano, mais, sorgo,
frumento, farro sono attaccati da due o tre tipi di ruggini
fungine, che si traducono spesso in disastrosi raccolti. La gran
parte della mia carriera scientifica è stata consacrata a
incrociare varietà di grano capaci di resistere alla ruggine
dello stelo, a quella delle foglie o alla ruggine gialla.
Dopo molti anni di incroci e selezioni in vari Paesi, nel 1952 si
è riusciti a identificare, ma non a comprendere pienamente,
una buona e stabile varietà di grano resistente alla ruggine
dello stelo, e tuttoggi questa è una varietà
vincente ovunque. Invece, non si è avuto alcun successo simile
per le resistenze alla ruggine gialla o a quella delle foglie, o
quando si è ottenuta una possibile variante resistente, questa
è sopravvissuta soltanto 3-7 anni. Immaginate i benefici
per lumanità, se i geni per la resistenza alla ruggine
dei riso potessero essere trasferiti negli altri cereali, come grano,
miglio, sorgo, frumento, farro o mais. Finalmente il mondo potrebbe
liberarsi del fantasma della ruggine, che è stata responsabile
di così tante carestie nella storia delluomo.
La maggior parte degli scienziati agronomi, incluso me stesso, prevede
grandi benefici dalle biotecnologie nei prossimi decenni che possano
soddisfare le nostre richieste di alimenti e fibre. Infatti, ladozione
delle coltivazioni commerciali di piante transgeniche da parte dei
coltivatori è stato uno dei casi di più rapida diffusione
di una tecnologia nella storia dellagricoltura. Tra il 1996
e il 1999 la superficie piantata commercialmente con piante geneticamente
modificate è aumentata da 1,7 a 39,9 milioni di ettari a
livello mondiale.
Nonostante questi successi, dal momento che la gran parte di questa
ricerca è stata condotta nel settore privato, brevettando
le invenzioni, i decisori delle politiche agricole devono ora affrontare
serie problematiche. Ad esempio, come faranno i coltivatori più
diseredati dei Paesi in via di sviluppo ad acquistare le sementi
derivanti dalla ricerca biotecnologica? Quanto a lungo, e con quali
vincoli, i brevetti copriranno i prodotti della bio-ingegneria?
Inoltre, gli alti costi della ricerca biotecnologica stanno portando
a un rapido consolidamento del predominio delle aziende biotech.
Si tratta di una cosa positiva? Queste tematiche sono oggetto di
accurate riflessioni tra le organizzazioni governative nazionali,
regionali e mondiali.

Al tempo stesso, i governanti dei Paesi in via di sviluppo hanno
bisogno di essere preparati a lavorare con e beneficiare
di i nuovi grandi avanzamenti in biotecnologia. Inoltre,
i governi devono stabilire un percorso regolatorio per indirizzare
le prove e luso di piante geneticamente modificate. Queste
leggi e i regolamenti devono contrastare i potenziali rischi, in
maniera ragionevole ed economicamente accettabile. Non leghiamo
le mani della scienza attraverso regolamentazioni eccessivamente
restrittive! Dal momento che la ricerca biotecnologica si svolge
soprattutto nel settore privato, le problematiche della proprietà
intellettuale vanno affrontate, con ladozione di adeguate
salvaguardie, dai governi nazionali.
Io credo che sia importante anche che i governi finanzino significativamente
programmi di ricerca biotecnologica nel settore pubblico. Questo
finanziamento pubblico della ricerca non è importante solo
per equilibrare la ricerca nel settore privato, ma anche per assicurare
unadeguata formazione alle nuove generazioni di scienziati,
che lavoreranno sia per le istituzioni scientifiche private che
pubbliche.
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