Nel binomio
democrazia-liberale è più importante lattributo
liberale del sostantivo
democrazia. Hayek ci aiuta
a non dimenticarlo.
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Gli italiani hanno un forte pregiudizio nei confronti del liberalismo
semplicemente perché non lo hanno mai conosciuto e non sanno
cosa sia. Non abbiamo avuto la Riforma protestante, che ha aperto
la strada al concetto di responsabilità individuale. Siamo
figli di tanti cattivi padri. LIlluminismo razionalista francese
che a differenza di quello empirico scozzese di David Hume
e Adam Smith ha imprigionato il processo sociale nella gabbia
della Ragione e mira alla sua prevedibilità e al suo controllo.
LIdealismo tedesco, che ha subordinato la libertà,
e le istituzioni del costituzionalismo, allo Spirito della
Storia, e per il quale essere liberi significa accettare,
adattarsi e sottomettersi alle sue variabili leggi.

Razionalismo e Idealismo hanno gettato le basi dei grandi totalitarismi
del XX secolo. Il positivismo giuridico, che ha sostituito al Diritto
la legislazione la quale è, insieme, dittatura della maggioranza
la volontà generale di Rousseau, denunciata da Tocqueville
e da Constant e mortificazione delluniversalità
della Legge attraverso larbitrio legislativo di cambiare le
leggi secondo la convenienza da parte di chi, di volta in volta,
conquista il potere. Infine, gli intellettuali del secondo dopoguerra,
muse cortigiane del nuovo Principe gramsciano per viltà
morale e per convenienza politica, che hanno bloccato per decenni
la pubblicazione dei classici del liberalismo contemporaneo da parte
delle case editrici per le quali lavoravano.
Così, anche ora che tutti si dicono liberali, i diritti di
libertà individuali sono sinonimo di egoismo, che farebbe
il danno di una collettività non meglio identificata,
come se la collettività non fosse una pluralità di
individui; la libertà economica è sinonimo di sfruttamento
delluomo sulluomo, mentre è una manifestazione
delle libertà individuali, che trovano i loro limiti nel
diritto di ognuno a goderne nella stessa misura; il mercato è
assimilato allo stato di natura, mentre è un processo di
individuazione e soddisfacimento degli interessi di tutti. La libertà
liberale non è anarchia, ma si sostanzia e si manifesta allinterno
di un quadro normativo perché è anche un concetto
giuridico, non solo politico o economico. Godiamo delle libertà
individuali, che attribuiamo alla democrazia, mentre esse sono figlie
del liberalismo. Che è il costituzionalismo, lo Stato di
diritto, il governo della Legge.
Dei pregiudizi nei confronti del liberalismo la sola dottrina
dei limiti del potere, quale esso sia, politico, economico, sociale,
ideologico fa giustizia una bella edizione, tradotta e curata
da Lorenzo Infantino, di uno dei capolavori del pensiero politico
del 900, La società libera, di Friedrich A. von Hayek.

Il liberalismo, ricorda Hayek, muove dal riconoscimento dei limiti
della conoscenza umana, della dispersione della conoscenza di tempo
e luogo e, quindi, della fallibilità degli uomini. Perciò
nessuno può pretendere di essere depositario di un punto
di vista privilegiato e di imporlo agli altri, bensì tutti
dobbiamo poter concorrere liberamente a scoprire e a proporre punti
di vista diversi e alternativi. Solo il mercato e la concorrenza
anche, ma non solo, economica provvedono a mobilitare
e valorizzare tali risorse e tali opportunità che concorrono
tutte, e inconsapevolmente, a creare la Società libera.
La libertà liberale è, dunque, non impedimento, assenza
di costrizione, è la sfera entro la quale ciascuno può
agire senza essere ostacolato da altri. È libertà
negativa, libertà da, che un altro pensatore
liberale, Isaiah Berlin nel celebre saggio sui Due concetti
di libertà ha contrapposto alla libertà
positiva democratica, la libertà di. Non
ci sarebbe, del resto, libertà democratica, libertà
di partecipazione, senza libertà liberale, libertà
dalla costrizione con tutto il suo patrimonio di diritti individuali,
di coscienza, di parola, di associazione. Inoltre, nel passaggio
dallempirismo liberale lindividualistica aspirazione
delluomo ad essere padrone dei propri sentimenti, dei propri
desideri, delle proprie emozioni, della propria vita al razionalismo
democratico, laspirazione delluomo a vivere secondo
Ragione, il rischio è di passare dalla Libertà allObbedienza
nei confronti di chi meglio di noi sa che cosa sia la vita buona,
come agire virtuosamente. Nel binomio democrazia-liberale, è
più importante lattributo liberale del
sostantivo democrazia. Hayek ci aiuta a non dimenticarlo.
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