Una grande mole di prove può essere prodotta
per
documentare
lenorme impatto delle imprese
privatizzate
su più indicatori
di mercato.
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Proveremo a investigare alcune conseguenze della privatizzazione.
Più precisamente cercheremo di capire se favoriscono il capitalismo
popolare e creano un supporto alle politiche orientate al mercato;
se riducono il rischio politico; se contribuiscono allo sviluppo
del mercato finanziario. Non cè una prova schiacciante
che dimostri che la privatizzazione abbia contribuito ad estendere
il possesso di azioni oppure a promuovere il capitalismo popolare,
né che abbia modificato in maniera significativa le preferenze
politiche, creando un sostegno alle politiche orientate al mercato.
La struttura iniziale dellazionariato non sembra essere stabile
nel lungo periodo (il numero esorbitante degli investitori iniziale,
spesso oltre 100 mila, diminuisce del 33 per cento entro cinque
anni dal collocamento).

Il processo di privatizzazione del Regno Unito sembra puntare nella
stessa direzione, dal momento che linflazione del numero degli
azionisti nelle aziende privatizzate è stato un fenomeno
temporaneo. La maggioranza degli investitori ha venduto velocemente
per incassare lo sconto iniziale, e la maggioranza delle azioni
è finita nei portafogli degli investitori istituzionali.
Così persino nel contesto anglosassone, dove le privatizzazioni
sono state esplicitamente disegnate per attirare i piccoli azionisti
e per raggiungere obiettivi politici, questa tecnica non ha avuto
impatto sulla distribuzione del possesso azionario.
Ciò detto, la privatizzazione ha avuto conseguenze profonde
nello sviluppo della cultura dellazionista, dal momento che
ha fatto conoscere alla popolazione i meccanismi del possesso azionario,
stimolando nei cittadini un interesse (finanziario) nel rieleggere
un governo conservatore.
Se da un lato la giustificazione logica e ideologica
delloperazione di dismissione ha prodotto risultati incerti,
un programma sostenuto di privatizzazioni ha certamente contribuito
a migliorare il rischio politico, consentendo ai governi di accrescere
la propria credibilità nel tempo e di costruire la fiducia
degli investitori.

Alcuni risultati (basati su ricerche empiriche in 31 economie emergenti)
indicano che la privatizzazione prolungata sembra rafforzare gradualmente
il contesto istituzionale, imponendo una soluzione alle incertezze
politiche e legali (che fino a quel momento avevano ostacolato lo
sviluppo del mercato azionario) e, di conseguenza, migliorando la
fiducia dellinvestitore.
Leffetto della privatizzazione sullo sviluppo del mercato
finanziario domestico è stato particolarmente forte. Una
grande mole di prove può essere prodotta per documentare
lenorme impatto delle imprese privatizzate su numerosi indicatori
di mercato. Risulta evidente che le privatizzazioni hanno contribuito
largamente ad aumentare la capitalizzazione del mercato domestico:
anche se rappresentano soltanto il 6 per cento delle società
quotate, le aziende privatizzate valgono in media un quinto del
valore totale del mercato.
E risaputo che in numerosi Paesi in linea di massima le società
quotate più grandi sono quelle che hanno attraversato il
processo della privatizzazione. Tra i Paesi europei, Francia, Spagna,
Portogallo, Austria e Italia mostrano uno dei valori più
alti, spaziando dal 41 all83 per cento. Al di fuori dellEuropa,
la Nuova Zelanda è tra le più alte in classifica perché
le società quotate privatizzate rappresentano il 30 per cento
del valore totale del mercato. Al contrario, lo scarno 0,03 per
cento registrato negli Stati Uniti semplicemente conferma il fatto
che le privatizzazioni in quel Paese non ci sono state.
Ma probabilmente lelemento più interessante emerge
se si guarda al peso relativo delle contrattazioni di titoli di
società privatizzate. In media, un quarto del valore totale
delle contrattazioni è concentrato su queste società.
E in alcuni Paesi europei queste percentuali vanno dal 33 al 61
per cento del totale.
La serie mensile dei valori di mercato e di interscambio delle
società privatizzate nel periodo 1985-2000 corrobora la tesi
secondo cui la privatizzazione ha contribuito al graduale sviluppo
dei mercati finanziari di molti Paesi. E interessante constatare
come particolari periodi evidenzino unaltissima concentrazione
di contrattazioni in titoli privatizzati, come il Giappone nel 93-95,
il Portogallo nel 2000 e la Nuova Zelanda nel 99.
Questi dati forniscono unindicazione di massima sul ruolo
della privatizzazione nello sviluppo dei mercati finanziari. Tuttavia,
i mercati avrebbero potuto cambiare ugualmente. Per esempio, gli
Stati Uniti, pur con privatizzazioni limitate, hanno vissuto negli
anni Novanta una crescita esponenziale di capitalizzazione e contrattazioni.
Lo stesso vale per Canada, Svezia, Norvegia e Germania. Quindi,
è davvero possibile affermare che la privatizzazione è
stata un fattore cruciale nel sostenere il mercato finanziario,
o la crescita degli ultimi anni è stata alimentata piuttosto
da integrazione finanziaria, innovazione tecnologica o deregulation?
In unanalisi complessiva sulle ricadute della privatizzazione
sui mercati finanziari dei Paesi Ocse è stato dimostrato
che lemissione di titoli per le privatizzazioni ha un ruolo
cruciale, e svolge un ruolo anche per altri cambiamenti esaminati
nella letteratura sulla materia, come lapplicazione delle
regole contro linsider trading, la valutazione di rischi politici
e, anche, di rischi-Paese, e la liberalizzazione dei mercati dei
capitali.
Le Sip (Share issue privatization, le emissioni azionarie
per le privatizzazioni) nei settori energetico, telecomunicazioni
e utilities aumentano sia la liquidità sia linterscambio,
e le privatizzazioni nellindustria delle telecomunicazioni
che hanno visto Sip a livello globale e privatizzazioni
in aggiunta al cross-listing dei titoli aumentano in modo significativo
la liquidità interna senza influenzare il turnover. Importante
notare che laumento della liquidità sul mercato non
è dovuto soltanto allimmissione di titoli da privatizzazioni.
Al contrario, come indica la teoria, un programma di privatizzazioni
su larga scala basato sulle Sip genera sviluppi positivi anche per
la liquidità delle società private.
Concludendo, quando tratteggiano delle dismissioni, i governi normalmente
si trovano ad affrontare obiettivi in conflitto che talvolta impongono
difficili mediazioni. Qui ci siamo concentrati su alcuni di questi
obiettivi, quali:
a) allargare la base degli azionisti incoraggiando il capitalismo
popolare;
b) acquisire col tempo più credibilità e aumentare
la fiducia degli investitori;
c) sviluppare il mercato finanziario interno.
Abbiamo indicato come compiendo i passi giusti e scegliendo metodologie
di privatizzazioni adeguate, tutti questi obiettivi possono venire
raggiunti. La politica più appropriata è quella di
vendite graduali sul mercato interno a prezzi bassi.
Lobiettivo di diffondere la cultura azionaria nelleconomia
può quindi essere perseguito attraverso le privatizzazioni.
Tuttavia, questa politica ha un costo in termini di minore liquidità
raccolta. E perciò ha minori probabilità di venire
adottata da governi di corto respiro ed eccessivamente prudenti,
come spesso accade nella realtà.
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