Athena dovrà
impegnarsi a fondo per trasformare le cicale in formiche, portando
gli attori politici su binari
di dialogo non
contaminati da
nostalgie carolinge.
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Meglio mercanti che fanno i politici o politici che fanno i mercanti?
Con questo dilemma si è conclusa la Conferenza intergovernativa
a presidenza italiana. Il varo della Costituzione europea è
rinviato, ma la diplomazia è già al lavoro per scongelare
i punti controversi del negoziato.
Il primo pensiero va a Licurgo, leggendario legislatore di Sparta.
Con la Costituzione che porta il suo nome il potere è affidato
a due re (nella Costituzione europea la Commissione e il Consiglio
dei Ministri), assistiti da un Senato aristocratico e da unAssemblea
di liberi (nella moderna versione europea, lEuroparlamento).
Sparta esprime un precedente illustre di storia costituzionale.
Lo abbiamo citato perché Valéry Giscard dEstaing,
presidente della Convenzione che ha elaborato il progetto, sembra
sensibile ai richiami simbolici. Durante i lavori, ha esibito sempre
una piccola tartaruga di alabastro (antiquariato cinese).
Purtroppo la tartaruga non vola e, quando cammina, si muove lentamente.
Un handicap riscontrato anche nei lavori della Conferenza intergovernativa
(Cig). Il pesante clima politico non sembra costituire un buon viatico
per un Trattato costituzionale definito dallo stesso Giscard «prezioso
e fragile».
Per il cammino futuro meglio riflettere ancora su Licurgo e chiedere
aiuto ad Athena, dea forte, simbolo di equilibrio e di saggezza.
Negli eventi storici, conta il pensiero illuministico
più delle firme e delle parole di convenienza pronunciate.
La frammentazione delle idee ci ricorda che unità non vuol
dire unicità. Una considerazione ovvia, che ha bisogno di
essere chiarita quando il frastuono delle grida soffoca il sommesso
sussurro dei fatti. Il cronista deve registrare un collage di mugugni
sopiti; deve decifrare volti tesi, sguardi assenti, silenzi pietrificati.
Deve compiere slalom tra scenari a rischio e deve essere pronto
a cogliere nel ronzio delle parole la sottile barriera che separa
il rifiuto-rifiuto dal rifiuto morbido. Dribblando le diverse proposte,
deve districarsi tra le ombre lunghe che le sovrastano, tra mille
ragioni di opportunismo che rimbalzano da una Cancelleria allaltra.

Athena dovrà impegnarsi a fondo per trasformare le cicale
in formiche, portando gli attori politici su binari di dialogo non
contaminati da nostalgie carolinge. Cercando livelli minimi di sintonia
tra Istituzioni, Società e Soggetti statuali abituati ad
aggregarsi in composizioni variabili secondo convenienza. Dovrà
compiere un miracolo autentico: far decollare un patto sociale
che abbia la forza di sconfiggere le logiche del comparaggio e diffondere
la cultura del melting pot, trasformando popoli diversi in un popolo
unico.
Questi macigni tengono bassi gli indici di gradimento interno e
di credibilità esterna.
Nei rapporti Usa-Gran Bretagna esiste un sodalizio talmente forte
da far pensare allattualità di un sogno antico, alla
restaurazione di un percorso dintegrazione interrotto dalle
guerre dindipendenza (i tempi dellinsurrezione per la
tassa sullimportazione del the sono lontani). Ciò crea
nel cuore dellEuropa oggettive asimmetrie di idee e di linguaggio.
Come si possa rendere compatibile un progetto del genere con un
disegno europeo autonomo, non omologato a volontà transatlantiche,
è materia di studio per gli esperti di relazioni internazionali.
Cè lasse franco-tedesco che avalla unEuropa
diversa, a due velocità; cè poi un contrasto
diffuso, sottile e impalpabile, tra la voglia dintegrazione
e le resistenze espresse dagli egoismi della deriva comunitaria
locale che rappresenta la prima cellula sociale di appartenenza
(larcipelago frastagliato delle culture molecolari).

Esistono in Europa consorterie di potere tenacemente sopravvissute
ad ogni governo e ad ogni politica. Morto un sistema di potere,
i suoi avanzi continuano a far parte della nomenklatura.
LItalia è maestra insigne: è successo con gli
angioini, gli aragonesi, i guelfi, i ghibellini, i neri, i bianchi,
i rossi e da ultimo con il ritorno di due vecchie consorterie mai
scomparse, quelle dei piagnoni e degli arrabbiati (girotondi e altri
circoli che gestiscono gli scontenti).
Il Grande Gioco non riguarda più i fattori dintegrazione
economica e territoriale, con decisioni adottate in Club elitari
(tra prìncipi della finanza e prìncipi della politica)
per soddisfare gli aspetti dellupper class europea, dei ceti
abbienti. Adesso bisogna trovare i cromosomi di una laicità
europea con caratteri peculiari distinti dalle mode pervasive di
un Occidente americanizzato (bisogna metabolizzare unautonoma
realtà economica e istituzionale, anche in relazione alla
remota possibilità di un progetto di Confederazione tra le
comunità delle due sponde dellAtlantico).
La società civile europea si presenta allappuntamento
costituzionale con le stimmate del suo Edipo borghese. La presenza
diffusa di castellani e contrade ha prodotto un mosaico di feudalità
governate ieri e oggi dai baroni della politica (la buona creanza
crea poi Re e Viceré). La sua organizzazione si regge su
una rete fitta di fortini familistici e corporativi che danno linfa
quotidiana alle moderne suggestioni di tardo statalismo poste a
presidio degli steccati di difesa. Conservatori e progressisti,
imbrigliati nello schema destra-sinistra, fanno a gara per produrre
cambiamenti restaurativi o di cosmesi, mai ispirati ad effettiva
volontà di innovare le logiche dello sviluppo (privilegiando
le sinergie interattive su scala europea rispetto alle logiche di
prossimità ai governi nazionali).
Di riflesso, la politica istituzionalizzata ha costruito tre aree
dinfluenza dialoganti con patti saltuari di armistizio: un
polo anglofono con tendenze autonomiste; un polo Nord-europeo, con
epicentro Berlino, di tendenza liberista e federalista; un polo
Sud-europeo, con epicentro Parigi, di tendenza statalista e protezionista.
Schieramenti privi di respiro europeista, senza una metamorfosi
antropologica del capitalismo europeo.
Domanda e offerta di unità resteranno virtuali fino a quando
prevarrà la concezione collettivista della società,
con la politica soggiogata dal fascino delle premières danseuses,
dal primato delle caste che governano gli interessi sociali diffusi.
Le nuove istituzioni dovranno operare al centro di una folla interclassista,
con compiti difficili di mediazione tra cultori di vitalizi, tra
patrizi e plebei della globalizzazione. Con questo cursus honorum
rendere concreta lidea di bene comune risorse,
mezzi, obiettivi comuni non è impresa facile (è
di grande attualità lultima ricerca storica su Firenze
di Francesco Bruni, La città divisa. Le parti e il bene comune
da Dante a Guicciardini, il Mulino, Bologna, 2003).
Il peso delle incognite politiche e sociali non sminuisce comunque
il complesso lavoro di mediazione svolto in sedici mesi. Con 207
iscritti alla Convenzione, tra titolari e supplenti di 28 Paesi,
con 20 lingue da coordinare e altrettante culture da rispettare,
si è creato un laboratorio di ricerca che ha inaugurato una
nuova regia istituzionale. Un crogiuolo di riflessione offerto a
rappresentanze allargate e composite. Certamente ha fatto strada
lidea di unUnione inadeguata, se intesa solo come zona
di libero scambio.
Qualcuno ha paragonato il Presidente Giscard a Benjamin Franklin,
uno dei Padri fondatori della Costituzione americana di Philadelphia
(anche il termine Convenzione ricorda lAssemblea
che varò la Costituzione americana del 1787, ancora vigente).
In comune hanno il successo personale conseguito in avanzata età
(77 anni per Giscard, 81 per Franklin). Per tutto il resto, le differenze
sono abissali.
La Costituzione di Philadelphia nasce in stato di necessità,
sulle ceneri di una guerra civile che aveva aperto profonde ferite
sociali e dissanguato molte casse statali (il bene comune
era palpabile). Nasce tra coloni arricchitisi allombra dellImpero
britannico, decisi a mettersi in proprio per costruire un impero
alternativo (va sottolineato che lidea dellimpero negli
Stati Uniti è sempre attuale. Segnaliamo due testi freschi
di stampa: Empire, dello storico di Oxford Niell Ferguson, dispirazione
repubblicana, ed Empire Light, di Michael Ignatieff, professore
di pratica dei diritti umani ad Harvard, dispirazione democratica).
La Costituzione europea nasce invece da istanze politiche espresse
da un gruppo di Stati come complemento e completamento delleuromercato,
tra sentimenti popolari di sostanziale indifferenza. Cè
di più. Resta ancora fuori dalla discussione dei popoli (i
probabili referendum potranno riservare sorprese) e si cala in una
realtà sociale dove pensieri ed emozioni sono affidati alla
democrazia del Web che guarda con sospettoso distacco tutto ciò
che avviene al di fuori del suo mondo (non è casuale che
vada aumentando il divario tra le centrali del potere e la loro
legittimazione).

La nostra sensazione è che nellatelier di Giscard
sia stata coltivata una mediazione centrata sullobiettivo
minimo di compiacere tutti ad ogni costo, evitando interessi offesi
e orgogli feriti. Si è prodotto un affresco liberty, privilegiando
un dialogo epidermico tra Paesi grandi e piccoli, tra istituzioni
europee e nazionali. In bilico tra due anime anemiche, quella federale
e quella intergovernativa. Si è data enfasi ai princìpi
di una democrazia generalista, si è attribuita personalità
giuridica allEuropa, si è ridotto il diritto di veto
dei Paesi membri (ma non è stato eliminato nelle decisioni
di politica estera), si è introdotto il voto con doppia maggioranza
(Stato, popolazione), ma è stato confermato il principio
dellunanimità in molte decisioni di governo. Non è
consentita lelezione diretta dei cittadini per nessuna carica
istituzionale e il nucleo di massimo potere resta attribuito al
Consiglio dei Ministri (organo legislativo degli Stati membri frazionato
per materia, Ecofin, Agricoltura, ecc.).
E mancato il salto di qualità verso approdi federali,
per cui lEuropa degli europei resta ancora in mezzo al guado.
Presentando il documento finale, Giscard ha sostenuto che non è
il risultato di un compromesso, ma la sintesi di volontà
diverse. Sarà così, ma si tratta di volontà
con molte riserve mentali, essendo depositarie di uno spirito di
conservazione che offre sensibilità europea a corrente alternata,
privilegiando il carattere nazional-unitario dei sistemi politici
e amministrativi. La gerarchia dei valori europei è
dominata dal modernismo affaristico, mentre limpegno per uno
spirito unitario non riesce a sfuggire alla tentazione della retorica
(si creano organismi di coordinamento, si fanno esperimenti di collaborazione,
ma non si intravvedono ancora modelli operativi di corporate governance).
Anche quando cè consenso pieno, come per ladozione
di un ministro degli Esteri, molte riserve pratiche rimangono (è
difficile pensare a una sede diplomatica guidata da un ambasciatore
italiano con consiglieri tedeschi, inglesi, francesi, spagnoli
).
Non basta un ministro per fare una Politica. Viene in mente il Prometeo
di Eschilo: quando Prometeo, rivolto al coro che gli chiede quale
farmaco avesse trovato per ovviare allincapacità degli
uomini di prevedere il loro destino, risponde: «Speranze cieche
piantai nei loro cuori» (Pr., 247-252).
Speranze cieche anche per lEuropa? Al momento, non si vedono
segnali di una grande passione civile europea. Resta di moda il
nichilismo della scuola nietzschiana, con i valori del pensiero
comune che si svalutano, mentre si dilatano le dinamiche conflittuali
proposte da movimenti nazionalisti e localisti. La Costituzione
rappresenta una frontiera simbolica per un passaggio illuminato
dalla Storia alla Cronaca, attraverso la ricerca di modelli di convivenza
civile non appiattiti solo sul linguaggio silente delle pietre e
sullorgoglio delle tradizioni e della memoria (un inno allautocontemplazione).
Deve tracciare il solco delle mutazioni possibili. Deve divulgare
una fede laica, costruire unidentità sovranazionale
e diffondere lorgoglio di un destino comune. Deve offrire
in breve lidea compiuta di una società europea non
solo mercificata e storicamente imbalsamata.
Al di là dei prodigi delleffetto mediatico, nellarchitettura
di un impianto costituzionale assumono significato di rilievo i
momenti meno emblematici, quelli che tracciano il percorso di revisione
(le cosiddette clausole evolutive).
Anche la Costituzione americana, pur affermando princìpi
di libertà e uguaglianza, non prevedeva in origine la loro
applicazione agli amerindi e agli afro-americani. Fu necessario
un emendamento successivo per sanare questa lacuna. Labolizione
della schiavitù e di alcuni tratti oligarchici del testo
originario e molte altre vicende che hanno prodotto lespansione
dei diritti civili in America sono legati agli emendamenti costituzionali.
Certamente, dopo leuro le priorità europee vanno ad
una diplomazia, una sicurezza e una difesa comuni. Ma non vedendo
allorizzonte congreghe di golpisti, i giuristi più
agguerriti saranno chiamati dopo il varo ufficiale della Costituzione
ad affinare i meccanismi di aggiornamento di un testo che presenta
una curvatura politica troppo appiattita sugli equilibri esistenti
(evitando di fotocopiare i cavillosi percorsi italiani che rendono
quasi impossibile la riforma della nostra Costituzione).
Una Costituzione moderna non può ignorare il ruolo centrale
dellindividuo e il suo diritto/dovere di difendersi dalla
dittatura delle maggioranze. Il capitolo dei diritti umani soggettivi
lega intimamente il futuro assetto costituzionale alla Carta dei
diritti fondamentali varata a Nizza nel 2000. I diritti della persona
non possono prescindere dallo spazio istituzionale in cui si esercitano,
pertanto restano aperti molti dossier che politici e giuristi dovranno
riempire. Si può accettare la tesi dei piccoli passi, ma
non quella dei piccoli acconti, affidando il nocciolo della cultura
unionista al momento in cui saranno massimizzate le rendite statuali
di posizione.
Chi si preoccupa per le sorti dellEuropa unita dovrà
lavorare per dare dignità democratica alla cittadinanza e
fare crescere una società attiva e competitiva, riducendo
le ragioni della crisi etica, economica, normativa e gestionale.
La condizione schizofrenica vissuta finora, con politiche di stop
and go, non rasserena lorizzonte. Così come non aiutano
confusione e contrapposizione tra esigenze di cassa e strategie
sociali.
Molti angoli devono essere smussati. Come superare le questioni
di rango tra Paesi grandi e piccoli che animano sempre
punture di spillo e malesseri di trincea? Come conciliare le tendenze
centraliste delletica cattolica con lo spirito individualista
ed efficientista del capitalismo protestante? Come rendere compatibili
i poteri forti di un regionalismo minuto con le esigenze di uniformità
tecnico-economiche imposte dalle nuove identità globali?
Come conciliare le esigenze di governo del sistema con la complessa
elaborazione di un diritto comunitario a due vie, del corso ascendente
e del corso discendente?
Ecco alcune contraddizioni che rendono lidea della difficoltà
che incontra limmagine dellEuropa unita alla Borsa del
potere. Non si può creare nuova normalità se al posto
di nuove verità si perpetuano vecchie diatribe nel governo
del quotidiano.
Sulla via di una maggiore integrazione non turba tanto lindifferenza
dei partiti e dei governi (sempre portatori di interessi specifici)
quanto quella della società civile e dei suoi movimenti (lembrione
dei grossi eventi politici), da sempre più sensibili alle
tematiche dei diritti universali, dei diritti civili e della democrazia
associativa. Parlano di pluralismo e pensano al singolare (forse
per rispetto alla grammatica). Marciano per la pace, contro la guerra
e loppressione delle dittature, ma non marciano per lEuropa
(talvolta marciano contro, comè accaduto recentemente
in Polonia, dove è comparsa la scritta E.U.tanazia, eutanasia).
Sotto il profilo economico, i nuovi Paesi portano in dote 75 milioni
di cittadini con reddito inferiore alla metà di quello dei
vecchi Paesi Cee. Una pioggia di opportunità in attesa di
regole, mettendo in conto che sarebbe incauto lasciare i nuovi cittadini
europei nelle condizioni attuali. Nei sistemi economici emergenti
le nuove ragioni di convenienza dovranno comunque rispettare il
misery index, lindice della miseria, dato dalla somma del
tasso dinflazione e del tasso di disoccupazione (non deve
mai superare i 10 punti, standard di sicurezza sociale).
I supremi valori espressi dalla Carta costituzionale potranno aiutare
il processo integrativo. Per agevolare un bipartitismo maturo che
farebbe chiarezza nel quadro politico. Per tracciare lidentikit
del post-italiano, post-tedesco, post-francese, ecc. togliendo spazio
ai sentimenti claustrofobici che continuano a farci pregare in lingue
diverse il Dio della domenica. Il battesimo della futura Costituzione
europea non sarà facile, dovendo operare tra soggetti che
usano armi moderne per conseguire risultati immediati e soggetti
che usano armi medioevali per colpire a distanza e senza rumore,
con lintento di portare a casa successi futuri. Sotto il profilo
monetario, lEuropa a 25 Stati è divisa tra chi ha adottato
leuro, chi lo ha rifiutato e chi attende di scegliere.
Sul versante interno la cittadinanza europea integra e non sostituisce
la cittadinanza nazionale. Diventa così urgente la creazione
di uno spazio comune per la circolazione delle persone (si pensi
ai visti, ai controlli di frontiera, alle politiche dellimmigrazione).
Cè la necessità di fare fronte ai vuoti giuridici
che nascono in ragione di molti accordi dei nuovi Paesi dellUnione
che non saranno più validi dopo la firma del Trattato. E
cè ancora la necessità di rendere efficienti
i sistemi giuridico-giudiziari dei Paesi di recente adesione, per
tutelare i diritti dei creditori internazionali.
In politica estera la visione dominante di un sistema multipolare
spinge gli Usa a sollecitare un rapido allargamento dellEuropa
verso Sud-Est, includendo la Turchia, i Balcani, lUcraina
e il Caucaso, mentre i Paesi dellUnione prediligono al momento
una linea più rigida e selettiva (i confini della nuova Europa
restano comunque porosi).
La ricerca di autorevolezza e di credibilità avviene sul
fronte pragmatico del fare e dunque della capacità di disporre
di politiche realistiche e persuasive. Si tratta di vedere come
evolveranno le dinamiche dei poteri e dei controlli
(pesi e contrappesi di un sano equilibrio costituzionale).
Il progetto costituzionale ha unificato i simboli. Abbiamo una bandiera
(12 stelle oro disposte a cerchio su fondo blu), un inno (lInno
della gioia di Beethoven) e un motto, Uniti nella diversità
(ricorda il primo motto della Costituzione americana, e pluribus
unum, scelto da John Adams, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson).
Sarebbe più aderente alla realtà un altro motto, europeo
Doc, vecchio di 200 anni, Concordia et Integritas. Appartiene
allimpero Rothschild, che già nel 1996 aveva riunito
gli affari dei due rami della famiglia, quello inglese e quello
francese. Un segnale su cui dovremmo tutti riflettere di qua e di
là della Manica.
Per creare una borghesia rinascimentale che sappia prendere per
mano una società europea adolescente. Per fare sistema, creando
uno spazio giuridico europeo che abbia codici, polizia, magistratura
inquirente e giudicante. Per uniformare i colori dellarcobaleno-Europa
non evidenziati dalla bandiera che nei cuori e negli uffici resta
sempre seconda rispetto alla bandiera nazionale. Riflesso di una
povertà pedagogica che produce debolezza politica ed economica.
Con il rischio di sfarinare sogni e bisogni unionisti, intrappolati
nella mitologia di unEuropa esausta di storia e storie di
borgate, di campanili, di confraternite.
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