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Pianificazione e strategie bancarie
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Fattori critici di successo |
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Cinzia
Stomachi
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Il
mondo delle Banche ha un assoluto bisogno di realizzare in breve tempo
una grossa crescita in fatto di tecniche gestionali ed in fatto di pianificazione.
Pianificazione delle metodologie vuole essenzialmente significare disponibilità al cambiamento, cambiamento che vuol dire continua ricerca dei fattori critici di successo, dei punti di forza e di debolezza delle Aziende di Credito. La pianificazione strategica è forse lo strumento più importante atto ad orientare le decisioni verso il futuro, ma non può essere affrontato indipendentemente dagli altri strumenti di direzione aziendale. Inoltre per dare inizio ad un tale processo è necessario disporre di volontà aziendali chiare, forti e senza riserve, è indispensabile attuare una completa revisione in chiave strategica ed operativa degli obiettivi, dei mezzi e della struttura: cioè di tutto il "modo di essere della Banca". Inoltre il processo di pianificazione esige lo sviluppo di un "pensiero strategico" e richiede l'integrazione con la cultura d'azienda e la struttura organizzativa. Un altro elemento importante per la pianificazione strategica è che la stessa deve essere eseguita in gran parte dalla Direzione Generale. Un dipartimento di pianificazione può, solo fornire le informazioni necessarie, elaborare le basi tecniche di pianificazione, essere presente in qualità di consulente, ma non pianificare. Allo scopo di rendere più semplice lo sviluppo del processo di pianificazione si fa riferimento ad uno schema in grado di facilitarne l'impostazione: la base è quella di considerare la Banca come una unità composta da numerose e differenti parti, tra di loro correlate per il raggiungimento di un fine, un sistema aperto, cioè un sistema in continua interazione con l'ambiente esterno da cui prende risorse ed al quale fornisce prodotti e servizi. Da quanto esposto deriva che, se una Banca può essere rappresentata come un sistema, per pianificare l'evoluzione non si deve far altro che pianificare l'evoluzione del sistema stesso; e poiché un sistema è identificato da: - mezzi ; - schema; -fine; pianificarne l'evoluzione altro non significa che definire, valutare e bilanciare quali mezzi utilizzare, come e in che misura, rispetto al fine predeterminato che la Banca intende raggiungere. Si può definire "schema" di un sistema l'insieme delle azioni che gli consentono di raggiungere il proprio fine, utilizzando predeterminati mezzi. Si intende per Il mezzo" tutto ciò che di materiale o immateriale (risorsa o prodotto) un'azienda utilizza per raggiungere o per lo meno avvicinare il suo "fine". Tra i mezzi ed il fine dell'azienda si instaura una relazione che deve necessariamente essere rappresentata; in assenza di ciò, non si può parlare di ottimizzazione o di conduzione pianificata del sistema. Il modello Poliedros, al quale si fa riferimento, permette di rappresentare l'azienda di credito nelle sue quattro componenti fondamentali: - l'ASPETTO STRATEGICO, relativo cioè alle scelte di fondo, il cosa l'azienda vuole realizzare. - l'ASPETTO ATTINENTE ALLA STRUTTURA, cioè il raggruppamento logico-funzionale delle varie componenti aziendali; secondo una terminologia informatica, la parte hard del sistema. - l'ASPETTO SOCIO-CULTURALE, concernente la componente umana, quindi la parte soft dell'azienda. - l'ASPETTO GESTIONALE, quello che evidenzia il come (how) le persone si muovono nella struttura per realizzare gli obiettivi fissati in sede strategica. Nell'ambito degli attori della pianificazione il ruolo più critico è svolto dall'Alta Direzione (Amministratore Delegato, Direttore, Vice Direttori Generali), soprattutto nello sviluppo della missione e delle linee-guide strategiche. Il grado di coinvolgimento e di impegno della Direzione nel processo è uno dei segnali più forti e più significativi per la riuscita dell'intero processo. Altri attori chiave sono rappresentati dal Comitato di Pianificazione, che è coinvolto in tutte le fasi del processo ed è responsabile della supervisione e del coordinamento complessivo; dall'Ufficio di Pianificazione e dalle diverse Unità di Pianificazione supportate dall'Ufficio di Pianificazione nella scelta e nella predisposizione dei piani, nell'identificazione e interpretazione delle risultanze gestionali. Lo sviluppo dei piani di azione e della loro implementazione è in ogni caso a completo carico dei managers della UP, in quanto soltanto essi rispondono del loro esito. Il piano strategico descrive l'indirizzo strategico della Banca assegnando obiettivi e priorità di investimento agli specifici segmenti di mercato servito, allocando in tal modo le risorse interne nel mix di attività desiderato per il raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo. Nella sua funzione di guida per la Direzione, il piano della Banca descrive le strategie da seguire sotto forma di piani d'azione, i quali portano al cambiamento delle variabili aziendali direttamente controllabili a livello manageriale. Queste variabili rappresentano le leve che possono essere azionate per raggiungere la posizione strategica desiderata per ogni attività della Banca. Sono questi i fattori critici di successo (FCS), cioè quel numero solitamente limitato di elementi, materiali o intellettuali che assicurano alla Banca un vantaggio competitivo nel proprio settore o business rispetto ai concorrenti. Riferite alla Banca essi sono, in altre parole, i suoi elementi distintivi, i punti di forza che l'hanno resa unica e vincente nella concorrenza con altre Banche. E' chiaro che tanto più l'azienda di credito sarà capace di rinforzare e rendere esclusivi questi FCS tanto più sarà in grado elevare delle solide barriere all'entrata di nuovi concorrenti nel business di pertinenza o quanto meno di limitare la forza competitiva degli altri operatori attualmente presenti nel mercato. Il piano strategico dovrebbe comprendere le seguenti componenti: 1) MISSIONE. Dichiara lo scopo globale o raison d'être della Banca. La sua esplicitazione esprime il ruolo che la Banca intende svolgere nello scenario competitivo ed identifica la visione della sua attività e la sua presenza sul mercato. La missione della Banca è quindi radicata nella sua storia, nelle sue origini, nella sua cultura, nella sua struttura di potere e nei sistemi di valore che ne regolano il funzionamento. La storia passata dell'Azienda ha un impatto significativo sul suo comportamento: i successi passati influenzano la scelta dell'indirizzo da seguire, mentre i vecchi fallimenti tendono ad indicare le aree da evitare. La missione rappresenta, inoltre, l'immagine che la Banca considera proiettare all'esterno, ed è un solido punto di riferimento per la localizzazione e gli sviluppi successivi della strategia. Possiamo affermare quindi che ogni organizzazione ha una sua missione che cambia solo molto limitatamente e condiziona profondamente ciò che l'organizzazione stessa sceglie di fare o di non fare e il modo in cui decide di agire. 2. OBIETTIVI.
Sono caratteristiche generalmente misurabili e come tali dovrebbero
essere stimate. Tipicamente gli obiettivi si riferiscono a variabili
quali rendimento finanziario, dimensioni, efficienza e qualità
del servizio. Sono fissati dal top management, sono piuttosto stabili
nel medio periodo e possono essere individuati sia quantitativamente
sia qualitativamente. Gli obiettivi quantitativi contengono indicazioni
precise in termini di quanto si prevede di realizzare (fatturato,
profitti, margine), mentre quelli qualitativi forniscono delle indicazioni
su aspetti non quantificabili concretamente, ma altrettanto vitali
per l'azienda, quali l'immagine, il livello di servizio, il clima
aziendale, il grado di soddisfazione dei dipendenti, ecc. 3. PRESUPPOSTI DI AMBIENTE MERCATO. Contengono valutazioni esplicite circa le future tendenze dei segmenti strategici del mercato in cui la Banca agisce ed insieme l'analisi dei fattori che possono condizionare tali tendenze o avere un impatto sull'organizzazione bancaria. 4. VALUTAZIONE
DEI PUNTI DI FORZA COMPETITIVI (ANALISI COMPETITIVA) E DELLE OPPORTUNITA'.
Tale aspetto può essere affrontato solo attraverso l'analisi
dei dati raccolti sui mercati serviti e sul posizionamento della Banca
rispetto alla concorrenza. Infatti l'analisi ambientale condotta sui
fattori macroeconomici, di mercato e competitivi deve essere finalizzata
con l'individuazione dei suddetti elementi, per ciascuno dei quali
deve essere identificata la fonte, la natura e l'impatto. 5. PIANI D'AZIONE PER L'IMPLEMENTAZIONE DEI CAMBIAMENTI. Consistono in programmi delineati per modificare metodi, processi, assetti organizzativi e risultano di particolare utilità per la concreta definizione ed implementazione delle strategie. 6. RISULTATI FINANZIARI
ATTESI. Individuano dettagliatamente i risultati previsti, in termini
di utile d'esercizio, masse amministrate, flussi finanziari, capitalizzazione
di ogni singola unità. |
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