La tradizione
ha già occupato
le pur fredde terre della Russia, e un ponte nella città
di Mosca è decorato da questi lucchetti.
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Certamente sono molti i lettori che utilizzano i lucchetti come
serratura mobile, per la protezione dei propri beni. Non tutti però
sanno che nel corso dei millenni il lucchetto ha saputo assumere
un significato traslato, divenendo simbolo di devozione e di fedeltà.
Negli ultimi tempi, un libro di Federico Moccia e unaltrettanto
popolare canzone di Tiziano Ferro hanno fatto sì che i lucchetti
diventassero, nellimmaginario giovanile, una testimonianza
di amore non trasgressivo. I lucchetti applicati sui lampioni di
Ponte Milvio ne sono la prova più evidente, ma in questo
articolo desideriamo accompagnare i lettori in una carrellata per
il mondo intero, e nel corso dei millenni, che dimostra come questo
significato traslato sia molto più antico di quanto non si
creda.
Ricordiamo innanzitutto che il lucchetto è un antichissimo
strumento di sicurezza, come dimostrano i numerosi lucchetti trovati
negli scavi di Pompei, che testimoniano uneccezionale abilità
dei fabbri di epoca romana imperiale. Oggi le rovine di Pompei sono
ancora protette da lucchetti, che per evidenti motivi sono stati
realizzati in tempi recenti e hanno specifiche caratteristiche di
sicurezza antiscasso.
Unaltra testimonianza del significato traslato del lucchetto,
come prova di devozione, si ha nellusanza, assai diffusa in
Persia, di applicare lucchetti alle grate delle tombe dei santoni
islamici. Il ruolo di questi lucchetti è esattamente lo stesso
degli ex voto, che ancora oggi sono popolarissimi nei principali
santuari italiani e stranieri.
Cominciamo dallEstremo Oriente, dove la tradizione di applicare
lucchetti, da parte delle coppie di innamorati, risale ad almeno
due secoli fa.
Lungo la Grande Muraglia cinese sono numerose le testimonianze
lasciate dagli innamorati in visita, che spesso hanno aggiunto un
fiocchetto rosso, segno di buon augurio, al proprio lucchetto. Vi
è unisola, nel vasto territorio della Cina, posta ai
piedi delle montagne dello Huang Shang, dove addirittura al lucchetto
dellamore è stato dedicato un monumento. Tutto attorno
gli innamorati non hanno mancato di applicare centinaia e centinaia
di lucchetti, sui quali è scritto o inciso il loro nome,
come pegno damore eterno.
La tradizione vuole che gli innamorati, una volta serrato il lucchetto,
gettino via la chiave; essi non potranno più separarsi, finché
non la ritroveranno.
Centinaia di lucchetti sono applicati anche sulle inferriate del
ponte di Kobe, in Giappone, chiamato anche ponte di Venere e più
noto per essere il ponte sospeso più lungo del mondo, che
offre una spettacolare veduta sulla città.
Unidentica tradizione è in vigore anche in città
ben più moderne. Ad esempio, la torre radio di Tianjin, a
120 chilometri da Pechino, è stata immediatamente utilizzata
dagli innamorati come struttura per lapplicazione dei lucchetti
dellamore.
Giova a questo proposito ricordare che gli innamorati sono soliti
scegliere delle località particolarmente suggestive per praticare
questa insolita testimonianza di amore.
Anche se non ho ancora a disposizione documenti fotografici, alcuni
amici mi hanno informato che la tradizione ha già occupato
le pur fredde terre della Russia, e un ponte nella città
di Mosca è decorato da questi lucchetti.
La tradizione risale ad almeno un secolo fa anche a Pécs,
in Ungheria, con unorigine alquanto diversa, dal momento che
i capi famiglia erano soliti applicare un lucchetto ad uninferriata
ogni volta che nasceva un erede: tanti maschi, tanti lucchetti.
Oggi questa tradizione si è perduta e sono ancora una volta
gli innamorati a farla da padrone.
Anche i Paesi baltici hanno adottato questa usanza con entusiasmo,
come dimostra un ponticello sul parco principale della città
di Riga, in Latvia, che è letteralmente sommerso dai lucchetti
lasciati dagli innamorati. La lunga occupazione sovietica delle
repubbliche baltiche è testimoniata dal fatto che molti lucchetti
hanno iscrizioni in caratteri cirillici.
Prima di arrivare in Italia, una breve sosta oltre Atlantico, in
una suggestiva cittadina del Nevada, della quale ben si può
dire che nomen omen! Questa cittadina si chiama infatti
Lovelock (lucchetto dellamore) e ha pensato bene di sfruttare
il suo nome posizionando dei grandi cartelli lungo le autostrade
americane, ad uso degli innamorati: chi si ferma per un breve soggiorno
in città, che peraltro non ha molto da offrire, riceve in
dono un lucchetto dellamore da applicare ad una cancellata
che il lungimirante sindaco ha fatto installare nel parco principale
della città.
Ma torniamo in Italia. Anche se la maggior parte dei lettori ha
sentito parlare di lucchetti dellamore solo nellultimo
anno, vale la pena di ricordare che fin dagli anni Trenta del Novecento
i militari in servizio nelle caserme alpine di Brunico e di Bressanone
solevano agganciare un lucchetto alle inferriate del ponte quando
terminavano il servizio militare. Il lucchetto era quello che solitamente
chiudeva larmadietto con i vestiti e gli effetti personali.
A questa stessa tradizione si deve il fatto che, a Firenze, già
da una cinquantina di anni, gli allievi ufficiali che si congedano
dalla Scuola di Sanità sono soliti applicare i lucchetti
su qualsiasi appiglio disponibile sul Ponte Vecchio.
La tradizione negli ultimi dieci anni è stata prontamente
ripresa dai turisti, che hanno però scelto, per lancoraggio
del lucchetto, una struttura un poco più critica, da un punto
di vista strutturale ed estetico: linferriata che circonda
il monumento a Bernini, che si trova proprio in mezzo a Ponte Vecchio.
Lassessorato alla cultura del Comune di Firenze non ha visto
di buon occhio questa iniziativa e ha dato precisi ordini per la
rimozione immediata dei lucchetti, che in certi casi arrivavano
a compromettere la stabilità dellinferriata. Unassociazione
di artigiani fiorentini, guidata da un fabbro, si è incaricata
di asportare regolarmente i lucchetti apposti allinferriata,
ma questa iniziativa non è stata sufficiente per tenere sotto
controllo il fenomeno, tantè che i lucchetti hanno
continuato a moltiplicarsi su tutti gli appigli del ponte.
Quando il ponte è stato saturato, la tradizione
si è spostata nella vicina Loggia del Porcellino e i lucchetti
sono comparsi su una storica statua in bronzo, che rappresenta un
cinghiale.
Se è vero che allamore non si può porre freno,
chi potrebbe impedire agli innamorati di applicare allinferriata
della tomba di Giulietta, simbolo dellamore che supera ogni
ostacolo, anche a costo della morte, una testimonianza del proprio
amore?
Anche il freddo popolo lombardo non è esente da questa usanza
ed ecco che nel Parco Sempione, nel centro di Milano, alle inferriate
del ponte delle Sirene già da qualche tempo hanno cominciato
ad apparire i lucchetti degli innamorati. In Liguria, lormai
celeberrimo muretto di Alassio non poteva non attirare lattenzione
degli innamorati, che hanno pensato bene di applicare su un braccio
di un tubo metallico che affiora dal muretto una miriade di lucchetti.
Naturalmente, il caldo cuore napoletano non poteva non essere coinvolto
in questa amorevole iniziativa ed ecco sul lungomare
cittadino hanno cominciato già da un paio danni ad
apparire lucchetti, che sono particolarmente suggestivi quando inquadrati
sullo sfondo del Vesuvio.
Parliamo di Ponte Milvio. In realtà, come abbiamo accennato
in precedenza, è stato proprio il ponte romano a far conoscere
in tutta Italia la tradizione dei lucchetti dellamore, ed
è probabilmente proprio da questo ponte che la tradizione
si è diffusa in altre città italiane. Oggi addirittura
si fermano pullman di turisti che acquistano lucchetti da venditori
improvvisati e li applicano sui lampioni, dopo avere scritto il
proprio nome.
Anche se lusanza è indubbiamente piacevole, lo straordinario
numero di lucchetti che sono stati applicati sui lampioni ha portato
a cedimenti strutturali e un paio di lampioni non hanno retto alla
pressione. Ecco perché il presidente della circoscrizione
ha dato precise istruzioni per asportare i lucchetti, ma è
stato abbastanza lungimirante da predisporre una struttura alternativa,
in modo da conciliare le esigenze di tutela dello storico ponte
con il desiderio degli innamorati di lasciare una testimonianza
perenne (quasi!) del loro legame.
La tradizione, tra laltro, ha avuto anche un primo riflesso
non trascurabile. In molti hanno cominciato a interessarsi al mondo
dei lucchetti, che esiste ormai da duemila anni, e i visitatori
della mostra che è stata organizzata alla fine del 2007 nel
castello di Ostia antica hanno potuto apprezzare un oggetto di altissima
fattura artigianale, comè appunto il lucchetto, in
un contesto antropologico e storico che ne ha fatto meglio comprendere
il grande valore storico e tradizionale. Ai lucchetti, tra laltro,
è dedicato, unico in Europa, un Museo Storico, sulle colline
di Parma, dove un collezionista locale, Vittorio Cavalli, in poco
più di mezzo secolo ha costituito una straordinaria e originalissima
raccolta di migliaia di serrature provenienti da ogni angolo del
mondo e di diverse epoche.
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